La Storia Illustrata da Luca Tarlazzi
Ma chi è Luca Tarlazzi? Vi riportiamo l’ottima presentazione che di lui ci offre l’Istituto Biblioteca Classense.
Nato a Lugo di Romagna nel 1962, Luca Tarlazzi, dopo gli studi al Liceo Artistico di Ravenna, inizia la sua attività di illustratore e fumettista. In pochi anni le sue storie vengono pubblicate su varie riviste in Italia e in Europa ed oggi sono ben dieci i suoi album monografici a fumetti che continuano ad essere editati in varie lingue.
Dalla fine degli anni Novanta si dedica alla computer grafica, trasferendo qui la sua conoscenza artistica e innescando un sapiente gioco di intrecci e contaminazioni fra i due mondi: quello del disegno e quello dell’immagine virtuale. Il risultato è potente e i lavori ottenuti da questa sperimentazione sono talmente convincenti che diversi editori l’hanno scelto per illustrare le copertine di libri di grande successo nel genere fantasy e nel romanzo storico.Oggi Tarlazzi si muove fra arte, pubblicità ed editoria. Collabora e ha collaborato con gruppi editoriali italiani come l’Espresso, Mondadori, RCS Rizzoli, De Agostini. Ha disegnato (e su questo, in particolare, verte la sinergia ideale con Scrittura Festival) copertine per famosi scrittori internazionali come Ken Follett, George R.R. Martin (ben dieci copertine per Il Trono di Spade), Corrado Augias, Valerio Massimo Manfredi e tanti altri. Da anni collabora con Alberto Angela per realizzare le visualizzazioni storiche dedicate a Roma ed è da sempre illustratore e collaboratore per 3ntini Editore.
In mostra in Manica Lunga, oltre ad una ricca serie di tavole e copertine illustrate riferibili ai suoi lavori più importanti dagli anni Novanta ad oggi, saranno visibili bozzetti e disegni preparatori.
L’esposizione, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, Istituzione Biblioteca Classense e in collaborazione con Scrittura Festival Ravenna, è curata da Stefano Trentini e Paolo Trioschi.
In sala sarà disponibile un catalogo di riferimento con testi inediti di Alberto Angela, Nevio Galeati, Gian Ruggero Manzoni, Stefano Trentini e altri ancora.

È vero: non si dovrebbe mai giudicare un libro dalla copertina, ma quando quella copertina porta la firma di Luca Tarlazzi possiamo essere certi che stiamo per leggere un ottimo libro, dalla narrativa fantasy e storica alla saggistica. Le illustrazioni di Tarlazzi accompagnano romanzi di scrittori italiani come Vittorio Massimo Manfredi alle copertine di saghe fantasy internazionalmente acclamate come Il Ciclo di Shannara di Terry Brooks e Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin (dalla quale è stata tratta la famosa serie tv della HBO Il Trono di Spade). Il suo talento ha fatto incrociare il suo percorso artistico e lavorativo con molti studiosi, ricercatori e divulgatori storici e scientifici, come Corrado Augias e Alberto Angela. Quest’ultimo dedica all’illustratore romagnolo un testo nel catalogo che troverete alla mostra, del quale riportiamo un breve estratto:
(…) L’editore capì che avevamo bisogno di un artista con senso pratico, i piedi per terra, e amante come me di viaggi nel tempo da compiere con entusiasmo e non con un freddo approccio accademico. Mi propose così Luca Tarlazzi, che per la casa editrice aveva già realizzato delle bellissime copertine. Quando ci parlammo capii subito di avere di fronte la persona giusta. Entusiasta, pieno di energia, animato dal buon senso, molto umile malgrado la grande qualità delle sue opere e grande conoscitore del passato. Unico neo: amava i celti e questo libro era dedicato ai loro acerrimi nemici, i romani… (…) A Luca va riconosciuta la rara capacità di far rivivere mondi che non esistono più, trasmettendo emozioni ed atmosfere avvolgenti perdute per sempre. Grazie, Luca.

Alberto Angela, paleontologo, giornalista, scrittore e divulgatore scientifico
Foto di Giovanni Somma
Alberto Angela non è il solo ad omaggiare Luca Tarlazzi all’interno del catalogo: lo scrittore Nevio Galeati dedica all’artista un intenso testo, del quale vogliamo proporvi alcune parole.
Che dalla matita e dalla carta sia passato alla computer graphic, non importa. La magia è rimasta intatta, insieme al fascino che invoglia a entrare nelle immagini per vivere quelle avventure.
Qui di seguito potete trovare una galleria con una piccola parte delle edizioni Mondadori per le quali Tarlazzi ha lavorato: potete vedere le altre sul suo sito ufficiale www.lucatarlazzi.com

inaugurazione
venerdì 6 aprile ore 17:30
Saranno presenti l’artista, i curatori Stefano Trentini e Paolo Trioschi, l’Assessora alla Cultura del Comune di Ravenna on. Elsa Signorino e il Direttore dell’Istituzione Biblioteca Classense Maurizio Tarantino.
Manica Lunga Biblioteca Classense Ravenna
DA MARTEDI A SABATO DALLE 15 ALLE 18 INGRESSO LIBERO
Via A. Baccarini, 3 48121 Ravenna (RA) +39.0544.482112 informazioni@classense.ra.it
e perchè non scoprire un po’ di ravenna?
Anche se talvolta viene oscurata da città artistiche ben più famose, come Firenze, Roma e Venezia, Ravenna è sicuramente un tesoro ancora sconosciuto alla maggioranza degli italiani. Mentre aspettate di visitare l’esposizione del nostro Luca Tarlazzi, potete esplorare una cittadina ricca di storia, arte e cultura.
Ravenna può vantare di essere stata per tre volte la capitale di tre Imperi gigantaschi: l’Impero Romano d’Occidente, l’Impero di Teodorico Re dei goti e dell’Impero di Bisanzio in Europa.
Il suo passato porta tutt’oggi la sua testimonianza nelle basiliche e nei battisteri della città, dove è conservato il più ricco patrimonio di mosaici dell’intera umanità.
Inoltre Ravenna ha ben otto monumenti inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO ed è doveroso ricordare che le spoglie di Dante sono conservate non a Firenza, ma qui a Ravenna, dove il Sommo aveva deciso di trascorrere gli ultimi anni della sua vita dopo l’esilio.
Inutile ricordare che siamo in Romagna, quindi si mangia straordinariamente bene e che ci sono oltre 35 chilometri di costa ravennate in cui rilassarsi. Preferite la natura? Bene, a Ravenna potete visitare il Delta del Po, le pinete di Classe e San Vitale e l’oasi di Punte Alberete.
Non siete ancora sicuri?
Ecco 10 cose da fare e vedere assolutamente durante la gita a Ravenna.
1. Il Mausoleo di Galla Placidia. Non fatevi ingannare dalla semplicità dell’esterno: il Mausoleo conserva i più antichi e splendidi mosaici della città.
2. La Basilica di San Vitale, probabilmente fra i più importanti monumenti di arte paleocristiana in Italia. Un consiglio: quando avrete smesso di bearvi del mosaico di Teodora, guardate anche il pavimento. Scoprirete un vero labirinto… riuscirete a uscire?
3. La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo. Non confondetela con Sant’Apollinare in Classe, che è a otto chilometri dal centro. Qui troverete il più grande ciclo di mosaici del mondo.
4. Il Mausoleo di Teodorico, impossibile da dimenticare. Sapevate che secondo la leggenda l’imperatore barbaro morì proprio nella vasca di porfido rosso al piano superiore?
5. La Basilica di Sant’Apollinare in Classe. Come dicevamo, è a soli otto chilometri da Ravenna, ma è la più maestosa con il volto di Gesù incorniciato da ben 99 stelle.
6. Il Mausoleo-Tomba di Dante. Non parliamo di nessuno, parliamo del Sommo Poeta della Divina Commedia, custodito molto gelosamente, al punto che nessuno è stato ancora capace di riportare le sue spoglie a Firenze, nemmeno re e Papi. Non potete andarvene da Ravenna senza visitare la sua tomba, un bellissimo edificio neoclassico eretto nel XVIII secolo.
Ovviamente lo trovate in via Dante Alighieri.
7. Il Battistero degli Ariani a Ravenna, costruito durante l’Impero di Teodorico e quindi era un monumento di religione ariana. Un’eresia per il Cristianesimo, che negava la natura umana di Gesù. Ed ecco perché nel Battistero degil Ariani Cristo, immerso nelle acque del Giordano, è completamente nudo.
8. Il Battistero Neoniano e degli Ortodossi. In pratica è la risposta del Cristianesimo al Battistero degli Ariani, dove viene sottolineata la virtù divina di Gesù.
9. Dopo aver visitato Ravenna in lungo e in largo, vi verrà una gran fame. Siete nella città giusta, patria di affettati misti, squacquerone, cappelletti e taglietelle al ragù. Non dimenticate che siete fra monti e mari, e in luogo ricco di canali di anguille e rane.
Suggeriamo – visto che siamo celti, e quindi di vino ce ne intendiamo – Albana, Sangiovese, Trebbiano e Pagadebit.
In pieno centro storico potete gustare la cucina tipica di Rabenna alla Cà de Vèn e alla Locanda del Melarancio, mentre per un “pranzo al volo” suggeriamo la storica Piadine del Melarancio.
Mangerete bene ovunque.
10. Ravenna è una città ricca di turisti, soprattuto scolaresche e universitari, quindi gli hotel in centro sono davvero molto numerosi, sia che preferiate soluzioni B&B, pensioni o anche appartamenti. Anche fuori dal centro e in periferia ci sono molte sistemazioni a costi non elevati. Inoltre… dai, ragazzi! Siamo a due passi dalla Riviera Romagnola!
Non avete più scuse.
